La Fondazione Prada presenta una retrospettiva dedicata all’artista Eliseo Mattiacci (1940, Cagli, Pesaro), esponente dell’Arte povera che fin dagli esordi si è distinto per l’uso originale di materiali come metalli, vetro, sabbia, tubi flessibili e magneti.
L’esposizione presenta in ordine cronologico alcuni tra i lavori più significativi dell’artista, che pone a fondamento della sua arte l’adoperabilità dello spazio vuoto e la ricerca costante di equilibrio.
Alba, Giorno, Tramonto, Notte (1975) in acciaio, cristallo, rame e ferro tornito introduce alla Porta della Luna (1992-93) e alla Porta del Sole (1990-93), che testimoniano l’interesse di Mattiacci per le soglie come chiavi emblematiche dello spazio. Nella grande opera Equilibrio compresso (1993), realizzata utilizzando una sfera di ferro e una trave-rotaia di 13 metri, l’artista inserisce elementi di tensione al limite e il senso stesso del rischio.
Nelle opere in mostra appare evidente l’esigenza di rendere conto delle sollecitazioni più che delle materie, delle dinamiche invisibili micro e macroscopiche piuttosto che delle frequenze spaziali classiche che regolano il movimento. Come lo spazio, anche il vuoto appare il risultato di rapporti attivi che sembrano annullarsi reciprocamente.
Sede della mostra: Fondazione Prada, via Maffei 2, Milano