Fondazione Prada presenta a Milano un programma di ricerca sulla scena artistica di Chicago nel secondo dopoguerra, sviluppata in tre approfondimenti – “Leon Golub”, “H. C. Westermann” e “Famous Artists from Chicago. 1965-1975” – curati da Germano Celant come un progetto unico. Il progetto esplora due generazioni di artisti (Monster Roster e Chicago Imagists) attivi attorno alla School of the Art Institute of Chicago e lontani dai principali centri d’arte dell’epoca. Attraverso una pittura caratterizzata dall’impegno politico, dalla narrazione figurativa e dalla radicalità grafica, si sono opposti all’Espressionismo astratto e al Minimalismo, anticipando l’arte degli anni Ottanta e Novanta, dal Graffittismo alla Street Art.
“Leon Golub”, la prima parte del percorso espositivo, si sviluppa nelle gallerie Nord e Sud della fondazione e affronta due aspetti complementari della sua opera, presentando 22 acrilici su tela di spettacolari dimensioni, realizzati dalla fine degli Sessanta agli anni Ottanta e 58 fotografie stampate su carta trasparente negli anni Novanta.
Golub (Chicago, 1922 – New York, 2004), fin dalla sua formazione a Chicago, esplora un personale approccio alla figurazione, discostandosi dallo stile dominante dell’Action Painting e dell’Espressionismo astratto della New York School. L’esposizione si concentra sulle componenti politiche del suo lavoro che affronta apertamente la durezza della guerra, del razzismo, della tortura e della violenza. Nel corso degli anni, i suoi soggetti si fanno sempre più radicali, e impegnati, come nella serie “Mercenaries”, grandi tele su cui trasporta i riferimenti diretti alla guerra in Vietnam, cosicché diventino simboli della condizione para-militare del vivere contemporaneo. Il crudo realismo dell’esistenza si ripropone nelle trasparenze fotografiche, dove Golub manipola e altera immagini esistenti degli stessi soggetti drammatici e tragici.