“Una storia di rumori oggi vi raconteremo, una storia che per occhi ha delle orecchie, una storia da ascoltare, da sentire…” con queste parole Marco Ferro e Valeria Sacco della compagnia teatrale Riserva Canini introducevano lo spettacolo che concludeva il loro laboratorio “Il linguaggio del suono: la sinfonia della foresta”.
I bambini e gli adulti erano chiamati a chiudere gli occhi e ad attraversare un paesaggio fatto di rumori creati dai due attori e dal pubblico manipolando o scuotendo oggetti di uso comune come un foglio di carta o uno strato di nylon o di suoni prodotti da strumenti musicali improvvisati come dei fischietti o dei piccoli strumenti a percussione. I frequentatori dell’Accademia dei bambini imparavano ad ascoltare il silenzio e i diversi suoni della foresta come il vento tra le foglie, lo scalpiccio del cervo, i passi leggeri delle formiche, il gracidare delle rane, ma soprattutto a riconoscere il ritmo sommesso, ma costante delle loro emozioni.